Dichiarazioni di F. SCRIMA
Tre giorni fa l’annuncio nientemeno che di una “conferenza nazionale sulla scuola”, oggi il "contrordine compagni": sulla legge di riforma il Premier dice di voler “tirare dritto”, portandola ad approvazione in tempi così rapidi da risultare incompatibili con quelli di una consultazione vera. Se poi la conferenza, come riportato sulla stampa, fosse pensata come occasione per spiegarci quello che nel frattempo il governo avrà deciso, non avrebbe per noi alcun interesse né utilità.
Scuola: Cisl - Stabilizzare i precari è una necessità. Pronti al confronto ma non a finta consultazione.
"Non si possono condizionare le 100.000 assunzioni degli insegnanti all’espressione di un consenso sui contenuti sbagliati del disegno di legge sulla scuola. La stabilizzazione dei rapporti di lavoro è fondamentale per tante persone che da anni lavorano nella scuola e sono indispensabili per il regolare funzionamento". E' quanto dichiarano in una nota il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan e il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima. "È davvero singolare chiedere il ritiro di emendamenti per accelerare i tempi di approvazione di una legge.
I tempi che si allungano, infatti, sono la conseguenza e non la causa delle difficoltà che il governo e il parlamento devono affrontare e risolvere: un supplemento di riflessione e di confronto è utile e necessario proprio per questo, per cambiare le tante cose che non vanno in un disegno di legge e trovare soluzioni giuste alle emergenze della scuola. Non risolverebbe, fra l’altro, nemmeno la questione del precariato, se rimanessero esclusi dal piano di assunzioni decine di migliaia di docenti ai quali le 100.00 assunzioni non offrirebbero garanzie nell’immediato né in prospettiva. Sia chiaro, in ogni caso, che 100.000 assunzioni coprirebbero oggi solo in parte il fabbisogno del nostro sistema scolastico, al cui funzionamento concorrono quest’anno in modo decisivo 130.000 contratti a tempo determinato. Ecco perché il governo non ha bisogno di altre motivazioni per rendere stabile il lavoro di cui ha “normalmente” necessità.
Il peccato originale di questa riforma è la presunzione di non dare ascolto a chi lavora nel mondo della scuola, di avviare percorsi di innovazione ignorando il patrimonio prezioso di esperienza, competenza e passione di un intero corpo professionale, che proprio per questo si è reso protagonista di una mobilitazione di intensità e ampiezza straordinarie.
Prenderne finalmente atto sarebbe una scelta ragionevole da parte del Governo, che ci auguriamo non sia smentita nei fatti, come avvenuto troppe volte tra annunci rimasti tali e promesse ripetutamente disattese. La scuola non sopporterebbe infatti una consultazione frettolosa e di facciata. La Cisl ha presentato proposte serie e concrete nelle memorie consegnate in audizione sia alla Camera che al Senato. Da quelle proposte siamo pronti a ripartire se c’è la volontà di aprirsi seriamente a un confronto che rivendichiamo da mesi".
Roma, 16 giugno 2015