Dal 1 settembre 2017 saliranno definitivamente in cattedra circa 52000 docenti. per loro dopo anni di precariato che utilizzati dallo Stato per garantire uno dei servizi fondamentali come l'istruzione, cambierà la "vita".
Non sono pienamente soffisfatte le richieste che avevamo fatto al ministro e che la Ministra Fedeli è riuscita a strappare al Padoan. Il MEF come ha garantito solo 52000 assunzioni e non ha preso in considerazione l'immissioni del personale ATA ancora una volta escluso. Il Personale ATA già escluso dalla Buona Scuola di Renzi.
Più in dettaglio, è il caso di precisare che le 52.000 assunzioni costituiscono in buona parte (21.000 unità) il semplice rimpiazzo del personale andato in pensione; per circa 16.000 consentono la copertura – senza ulteriori aggravi economici - di posti già vacanti e disponibili in organico di diritto. Restano quindi 15.000 circa le stabilizzazioni derivanti dal consolidamento in organico di diritto di posti esistenti in organico di fatto. Non posti in più, dunque, ma quelli di cui le scuole non potrebbero mai fare a meno, pena l’impossibilità di svolgere l’ordinario servizio. Posti che ammontano, attualmente, a oltre 30.000 e dei quali, pertanto, se ne stabilizza la metà. Ovvio che consolidare 15.000 posti è un passo avanti rispetto ai 9.600 su cui inizialmente si era detto disponibile il MEF: ma è molto meno di quanto lo stesso MIUR, nei suoi conteggi, aveva indicato come obiettivo perseguibile a fronte delle risorse disponibili (25.000).
Per questa ragione continueremo a incalzare il Governo, anche alla luce dei riferimenti fatti dalla stessa ministra Fedeli a ulteriori verifiche in sede di predisposizione della prossima legge di bilancio, perché sia ripreso con più determinazione un percorso di contrasto alla precarietà attraverso la stabilizzazione dei posti di lavoro di cui la scuola ha assolutamente bisogno per svolgere efficacemente il suo servizio.
Nel frattempo denunciamo come assolutamente intollerabile la totale assenza di interventi di stabilizzazione nell’area del personale ATA ed educativo, dove le assunzioni compenseranno unicamente i pensionamenti senza alcuna considerazione per i tanti precari che lavorano sui posti disponibili, presenti non solo nell’organico di fatto, ma anche, e da anni, sullo stesso organico diritto. Ciò manifesta una grave e inaccettabile sottovalutazione dell’importanza che rivestono le funzioni svolte da questo personale riguardo all’integrazione degli alunni con disabilità, all’assistenza alla didattica, alla gestione sempre più complessa in campo amministrativo. Rivendichiamo pertanto la piena copertura di tutti i posti vacanti in organico di diritto del personale ATA . Passa anche da una diversa e più giusta considerazione di queste mansioni l’impegno che si richiede al Governo per una politica che garantisca in concreto, e non solo a parole, il diritto a una scuola di qualità.
Roma, 11 maggio 2017 La Segreteria Nazionale Cisl Scuola di concerto con le altre OO.SS. Scuola.