Con l’incontro svoltosi martedì 6 dicembre il Ministero, rappresentato per l’occasione dal Capo di Gabinetto Giuseppe Recinto, ha discusso con le organizzazioni sindacali i contenuti della legge di bilancio riguardanti il settore istruzione. La condizione di contesto illustrata del Capo di Gabinetto è quella di una manovra che orienta la stragrande parte delle risorse al contenimento dei costi dell’energia e pertanto non dispone di altri margini significativi per investimenti sulla scuola. Nonostante ciò, resta però confermato l’impegno del Ministro a reperire nuove risorse per tutto il personale della scuola. A tal fine, si ipotizza uno specifico provvedimento di legge che potrebbe essere emanato nella primavera prossima.
Attraverso un ulteriore provvedimento di legge il Ministro ritiene di poter intervenire a breve anche sul tema del reclutamento, che anche in questa occasione la CISL Scuola ha posto con forza, illustrando precise proposte correttive alle regole stabilite nel DL 36/2022 (il cosiddetto decreto PNRR), che non consentono di raggiungere l’obiettivo di coprire con personale di ruolo tutti i posti di docente vacanti e disponibili.
In apertura del suo intervento, la segretaria generale Ivana Barbacci ha sottolineato come per la CISL Scuola sia assolutamente prioritaria l’esigenza di investire le risorse necessarie perché sia possibile compiere, nel successivo rinnovo contrattuale per il triennio 2022/24, un ulteriore passo verso un riallineamento delle retribuzioni di tutto il personale scolastico rispetto a quelle riconosciute in ambito internazionale.
Anche sul dimensionamento della rete scolastica, altro intervento previsto in attuazione del PNRR, la CISL Scuola ha proposto correttivi al testo della legge di bilancio per evitare tagli del personale dirigente e dsga, salvaguardando complessivamente l’organico del personale ATA. Ha richiamato inoltre l’esigenza di concentrare l’attenzione su un altro obiettivo del PNRR, al momento trascurato, ossia la riduzione del numero degli alunni per classe. Si tratta di un obiettivo che presuppone un mantenimento delle attuali dotazioni organiche del personale docente come condizione per ridurre l’affollamento delle classi; ciò concorrerebbe a migliorare la qualità della didattica favorendone la personalizzazione, con l’indubbio beneficio che ne potrebbe derivare in generale e in modo particolare per gli alunni maggiormente in difficoltà.
Se la ristrettezza dei tempi, oltre che delle risorse disponibili, non lascia nell’immediato ampi margini di manovra per modificare in modo esaustivo i contenuti della legge di bilancio, di cui sono evidenti le carenze, diventa ancor più indispensabile, anche alla luce delle dichiarazioni del Capo di Gabinetto circa possibili ulteriori interventi di legge nei prossimi mesi, acquisire e consolidare in prospettiva sedi di confronto e di negoziato che rendano stabile e sistematica una modalità di coinvolgimento delle parti sociali nella definizione di strategie volte a rilanciare la centralità della scuola come risorsa fondamentale per la ripresa della crescita e a consentire un’adeguata valorizzazione del lavoro di tutti i profili professionali operanti nel sistema di istruzione e formazione.
Vedi anche i due interventi video di Ivana Barbacci su "La Tecnica della Scuola"