2023-07-04 14:45:00

Nelle scuole dell’autonomia, caratterizzate da una sempre maggiore complessità, il personale ATA ricopre funzioni amministrative, tecniche e ausiliarie indispensabili al buon funzionamento delle diverse istituzioni. In realtà, in questi ultimi anni – e più precisamente dal 2008 con il D.L.112 (8 miliardi di tagli sulla scuola) – a questo personale si è mostrata scarsa attenzione a tutti i livelli e su tutti i versanti, a partire dalla predisposizione degli organici, per passare a quello delle assunzioni a tempo indeterminato per giungere, infine, a quello relativo alla formazione. La situazione pandemica ha dato evidenza e risalto agli errori commessi nel passato e alle loro conseguenze: una percentuale elevata di precarietà, che impedisce una necessaria continuità amministrativa, il venir meno di ogni forma di sviluppo di carriera, sia orizzontale che verticale, una perdurante di iniziative di formazione. Tutto ciò si è accompagnato all’assegnazione di compiti riconducibili alla competenza di altri Enti (si pensi, per tutti, all’applicativo passweb per le pratiche con INPS). In definitiva, si è prodotta una situazione in cui l’unica risorsa su cui far conto rimane esclusivamente la buona volontà degli operatori, sostanzialmente privi di ogni supporto da parte dell’Amministrazione.

Il dossier propone un'analisi puntuale delle numerose criticità che chiedono di essere efficacemente affrontate e risolte: dalla precarietà, ancora molto diffusa in tutti i profili, alla mancata attuazione di istituti contrattuali finalizzati a dare dinamicità alle carriere e opportunità di sviluppo professionale, al mancato supporto formativo rispetto alla crescente complessità del lavoro, gravato da sempre nuove incombenze, con organici la cui insufficienza è sotto gli occhi di tutti, dopo i tagli pesantissimi del 2008 (decreto legge 112) che rimangono una ferita mai rimarginata.
All'analisi, corredata dalla presentazione di dati puntuali e aggiornati, seguono anche le proposte che la CISL Scuola sta sostenendo sia nella trattativa in corso per il rinnovo del contratto (di cui il nuovo ordinamento dell'area ATA rappresenta uno dei nodi più intricati), sia nel confronto con l'Amministrazione e con la politica, alla quale si chiedono atti concreti per una valorizzazione del lavoro di tutti i profili professionali, indicando fra le priorità su cui agire la stabilizzazione dei contratti su tutti i posti di organico vacanti, superando i vincoli che continuano a limitare le possibilità di assunzione al solo reintegro del turn-over.

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