Crescita e Sviluppo del Paese" ASSEMBLEA UNITARIA
Flc/CGIL - CISL FSUR - Fed. UIL SCUOLA RUA
26 NOVEMBRE PRESSO GRAND HOTEL BARONE di SASSJ - Via Padovani, 38 - Sesto San Giovanni
Programma giornata:
Inizio alle ore 10.00 con la presentazione a cura di TOBIA SERTORI Segr. Generale Regionale Flc/CGIL
Intervengono:
PINO TURI Segr. Generale Uil Scuola RUA
FRANCESCO SINOPOLI Segr. Generale Flc/CGIL
LENA GISSI Segr. Generale CISL Scuola FSUR
Interventi RSU
Conclusioni affidate ad ANNA MARIA FURLAN Segr. Generale CISL
Coordinano i lavori:
CARLO GIUFFRE' Segr. Generale Regionale UIL Scuola Lombardia
SILVANA MILIONE Segr. Generale Regionale CISL Scuola Lombardia FSUR
Istruzione e conoscenza
La nota di aggiornamento del DEF2018 appare debole e lacunosa soprattutto laddove non esplicita le risorse da destinare alle diverse voci in cui articola gli interventi nei settori della conoscenza:
· così come per tutti i comparti del pubblico impiego, non sono previsti investimenti sul personale, non allocando le risorse necessarie al rinnovo contrattuale per il triennio 2019/21 e senza stanziare adeguate risorse per un recupero salariale e per traguardare stipendi di livello europeo. I vari interventi accennati sul sistema scolastico (incrementare l’inclusione, aumentare il tempo pieno e prolungato nelle scuole, promuovere il diritto allo studio, la crescita professionale del personale) richiedono risorse aggiuntive.
· Va previsto un piano assunzionale per garantire la stabilizzazione degli organici e rivedere in modo condiviso il sistema di reclutamento.
· È necessario migliorare la qualità dei percorsi di alternanza scuola lavoro, prevedendo risorse crescenti e un monitoraggio attento per scongiurare abusi e garantire l’utilizzo efficace di questa metodologia didattica. Inoltre occorre recuperare la valorizzazione e l’investimento sugli apprendistati formativi a cui il Governo non fa alcun riferimento e garantendo comunque un percorso con finalità didattiche ed educative. Occorrono politiche pubbliche di investimento per incrementare in tutto il Paese l’offerta educativa rivolta ai bambini tra 0 e 3 anni e garantire la concreta realizzazione di un sistema educativo integrato 0/6, garantendo diffusione territoriale delle diverse tipologie, qualità dell’offerta e del progetto pedagogico e costi accessibili a carico delle famiglie.
· Servono misure sul settore universitario per aumentare la percentuale di giovani con titolo di laurea perché questo serve ad incrementare la capacità di sviluppo e innovazione del nostro paese;
· Richiediamo di incrementare le risorse per la ricerca, non limitandosi al riferimento ai programmi europei. Non è più rinviabile la definizione di una governance unica per superare la frammentazione del sistema della ricerca italiano. Le sfide che il Paese deve fronteggiare richiedono invece sforzi eccezionali in termini di investimento di risorse e di elaborazione di strategie condivise per colmare i molti ritardi del nostro paese. Abbiamo bisogno al più presto di:
· attuare anche in Italia un Sistema Nazionale di Apprendimento Permanente che accompagni i cittadini con servizi di qualità, dall’individuazione dei fabbisogni formativi fino alla validazione e certificazione delle competenze acquisite negli ambiti formali, non formali e informali:
· adottare un “Piano Nazionale di Garanzia delle Competenze” che, in coerenza con le raccomandazioni dell’Europa e dell’Ocse, contrasti i crescenti fenomeni di analfabetismo e delinei azioni precise che coinvolgano tutti gli attori della filiera istruzione-formazione-lavoro, al fine di allineare domanda e offerta occupazionale, accrescere le competenze di base e STEM della popolazione, ridurre il tasso di dispersione scolastica;
· promuovere misure utili a ridurre drasticamente la percentuale di NEET;
· potenziare l’offerta formativa terziaria professionalizzante, in particolare degli ITS - anche e soprattutto rispetto agli indirizzi di Impresa 4.0;
· eliminare i fenomeni del sovraffollamento delle classi e adeguare l’edilizia scolastica alle norme di sicurezza. Desta grande preoccupazione il riferimento all’attuazione della cosiddetta “Autonomia differenziata”. Il diritto all’istruzione deve restare nazionale per garantire l’universalità delle opportunità formative che non possono essere diversificate per appartenenze geografiche.
Desta grande preoccupazione il riferimento all’attuazione della cosiddetta “Autonomia differenziata”. Il diritto all’istruzione deve restare nazionale per garantire l’universalità delle opportunità formative che non possono essere diversificate per appartenenze geografiche.