Le dimissioni del ministro dell'istruzione Fioramonti rappresentano l'ennesima cartina di tornasole sulla incapacità delle istituzioni e della classe politica di saper affrontare, con il giusto senso di responsabilità, i problemi del nostro paese. Non abbiamo bisogno di gesti eclatanti che in realtà aggravano i problemi invece di affrontarli e risolverli. Buttare il cappello in aria, seppur dopo aver denunciato con un bella lettera i limiti evidenti dell'azione di questo Governo, non è la strada giusta che serve al mondo della scuola. E' piuttosto la certificazione di un fallimento, l'assenza di una strategia che andava costruita in questi mesi insieme ai lavoratori ed ai sindacati sugli obiettivi e sulle scelte che bisogna compiere perche' la nostra scuola, l'università e la ricerca siano sempre al livello degli altri paesi europei. La scuola è un bene comune che appartiene all'intero paese, non alle maggioranze che pro tempore lo governano. Da troppo tempo questa consapevolezza sembra essersi persa.
Ecco perché speriamo davvero che queste dimissioni non siano solo l'ennesimo giro di poltrone tra i partiti, ma servano ad aprire finalmente un discussione vera sulle condizioni in cui versa il nostro sistema scolastico. (da Avvenire)