Oggi prende avvio il tavolo di confronto tra Ministero dell'Istruzione e sindacati previsto dal “Patto per la Scuola al Centro del Paese” in materia di reclutamento e formazione iniziale del personale docente.
“La CISL Scuola ha da tempo elaborato sul tema una proposta complessiva – afferma la segretaria generale Maddalena Gissi - nella convinzione che occorra superare la logica di interventi episodici e delineare un sistema di reclutamento in grado di assicurare qualità e stabilità del lavoro. Oggi ribadiremo anzitutto alcune proposte volte a modificare i contenuti del decreto legge 73, di cui contestiamo l’inefficacia e l’incoerenza rispetto a obiettivi e impegni enunciati nel Patto per la Scuola. Chiederemo che il Ministro se ne faccia carico sostenendo in sede di Governo e di Parlamento le azioni necessarie per un’opportuna azione emendativa del testo di legge su cui è in corso l’esame da parte delle Camere”.
In particolare la CISL Scuola sosterrà:
- la necessità di superare l’obbligo del requisito dei 36 mesi di servizio per le assunzioni da GPS di I prima fascia. Si tratta infatti di docenti già abilitati o specializzati sul sostegno, impedendo lo scorrimento completo delle GPS di prima fascia si avrà come conseguenza inevitabile l’impossibilità di coprire molti posti vacanti che rimarranno tali, compromettendo l’obiettivo di assicurare alle scuole, attraverso le assunzioni in ruolo, un organico quanto più possibile stabile. "Tra pochi giorni saranno gli esiti della mobilità a evidenziare, in molte realtà, lo scarto esistente tra posti vacanti e aspiranti collocati nella I fascia delle GPS, sicuramente insufficienti rispetto alla disponibilità di cattedre. Per questo chiederemo di consentire il ricorso anche le GPS di II fascia, dove gli aspiranti non mancano, riconoscendo una precedenza a quelli con almeno tre anni di servizio";
- la necessità di prevedere percorsi di abilitazione e specializzazione sul sostegno per chi ne è privo, con percorsi dedicati da attivare al più presto. Se la procedura straordinaria ai fini abilitanti si fosse completata, molti avrebbero già oggi il requisito per essere collocato negli elenchi aggiuntivi, le cui domande di inclusione si apriranno a breve. Risale ormai a un anno fa la norma che prevedeva un tavolo di confronto tra Amministrazione e sindacati per riattivare stabilmente i percorsi abilitanti: per la CISL Scuola è fondamentale che chi matura 36 mesi di servizio possa avere un’opportunità di abilitarsi o di conseguire la specializzazione sul sostegno, consolidando le prospettive di lavoro. Ugualmente da tenere in considerazione le aspirazioni di chi, conseguendo un’abilitazione, può accedere alla possibilità di passare ad altro grado di scuola con la mobilità professionale.
La CISL Scuola chiederà inoltre l’attivazione di una procedura straordinaria di reclutamento per gli insegnanti incaricati di religione. Pur essendo abilitati - tale è infatti l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica – sono l’unica categoria di insegnanti per cui, da oltre 15 anni, non viene previsto un canale riservato per una definitiva stabilizzazione del rapporto di lavoro attraverso l’assunzione in ruolo.
“Come sempre intendiamo partecipare al confronto con spirito costruttivo – sostiene Maddalena Gissi -, allo stesso modo in cui le Confederazioni si stanno rapportando col Governo. Con grande senso di responsabilità, disponibili all’ascolto, ma anche con la convinzione di poter dare un contributo importante con proposte ragionevoli, che tengono insieme giuste aspettative del personale e l’obiettivo di accrescere l’efficacia e la qualità del servizio. Mi aspetto dall’Amministrazione un atteggiamento analogo, è in questo modo che si può tradurre nei fatti la dichiarata volontà di voler valorizzare il confronto con le parti sociali”.
Nel frattempo continua l’impegno della CISL Scuola per ottenere modifiche al decreto sostegni bis anche su altri temi, in particolare quelli che riguardano materie oggetto di contrattazione, come la mobilità del personale docente e dirigente. “Non basta portare da cinque a tre il divieto di trasferirsi – è la posizione espressa dalla segretaria CISL Scuola – soprattutto in un momento come questo vanno trovate soluzioni sostenibili contemperando le esigenze di continuità didattica col diritto di insegnanti e dirigenti di potersi ricongiungere al proprio nucleo familiare”.
Roma, 3 giugno 2021