Giovedì 3 giugno l’Amministrazione ha fornito un’informativa e contestualmente aperto il confronto, previsto all’art. 5 c. 3 del CCNL Area istruzione e ricerca, circa i criteri generali per il conferimento degli incarichi dirigenziali per l’anno scolastico 2021/2022. La proposta presentata dall’Amministrazione ricalca sostanzialmente quella dello scorso anno, con alcuni ulteriori appesantimenti.
La CISL Scuola ha sottolineato la particolare situazione lavorativa dei dirigenti scolastici e la complessità dei fattori collegati all’attribuzione di incarichi, in relazione alle vicende ancora non risolte del FUN, alla interpretazione dell'art. 1 comma 978 della legge 178/2020 ed alle vicissitudini legate alla mobilità interregionale.
Il confronto sui criteri generali per il conferimento degli incarichi dirigenziali non è dunque un argomento che possa essere tenuto separato da un più ampio intervento che esige l’impegno del Ministero e del Parlamento per risolvere le numerose criticità sul tavolo, tra loro profondamente intrecciate. D’altra parte, il Patto per l’Istruzione e la Formazione, sottoscritto il 20 maggio 2021 dal Ministro dell’Istruzione e dalle Organizzazioni Sindacali, prevede appunto l’apertura di un confronto di natura politica sulla mobilità dei dirigenti scolastici. Le due strade, quella amministrativa e quella relativa all’assunzione di impegni sul piano politico devono essere necessariamente tra loro coerenti.
La CISL Scuola ha comunque espresso alcune posizioni e richieste, tra cui:
- l’assoluta contrarietà all’introduzione per la dirigenza scolastica di rotazioni forzate degli incarichi in funzione anticorruttiva, anche considerando che per indicazione dell’Anac la scuola è una istituzione a basso rischio corruttivo e che gli atti dirigenziali richiedono in grande misura procedure che coinvolgono gli organi collegiali e che richiedono la firma congiunta con il Dsga;
- la richiesta che sia chiaramente sottolineato il rispetto di norme nazionali di tutela dei dipendenti rispetto, ad esempio, al ricongiungimento familiare (art. 42 bis del D.Lgs. 26 marzo 2001, n.151) oppure per la tutela dell’assistenza a persone con disabilità;
- l’indicazione esplicita che i dirigenti in servizio nelle scuole normo-dimensionate ai sensi dell'art. 1 comma 978 della legge 178/2020 mantengono la titolarità;
- la considerazione delle medesime scuole nel calcolo della quota del 30% nella mobilità interregionale, trattandosi di istituzioni autonome;
- la definizione in via indicativa e non esclusiva di ragioni ritenute rilevanti per il mutamento straordinario di incarico in costanza di contratto e della possibilità di accesso straordinario alla mobilità interregionale ai dirigenti che prestano servizio fuori della regione di residenza.
Il Confronto è stato aggiornato alle ore 18.00 di lunedì 7 giugno, in attesa che l’Amministrazione formuli una nuova proposta relativamente alla nota in discussione. Nella medesima giornata, alle ore 11.45, è stato convocato un incontro dall’Ufficio di Gabinetto, per discutere anche delle questioni relative alla dirigenza scolastica. La CISL Scuola si riserva comunque di avviare azioni di mobilitazione della categoria qualora dovesse perdurare la intollerabile situazione di stallo che si è registrata negli ultimi mesi.