A seguito dell’emanazione della nota 27622 del 6/9/2021, relativa alle 25 ore di formazione per l’inclusione, previste dal comma 961 dell’ultima legge di bilancio, la CISL Scuola, come anche altre sigle sindacali, aveva chiesto un incontro di chiarimento con l’Amministrazione, stigmatizzando il fatto che la nota fosse stata diffusa senza alcuna preventiva consultazione e informativa alle organizzazioni firmatarie del CCNL, stante l’attinenza della materia all’ambito della contrattazione.
L’incontro, che ha coinvolto il Direttore Generale del Personale e la Direzione per lo Studente, si è svolto nel pomeriggio di oggi, martedì 14 settembre. Proprio il mancato coinvolgimento delle parti sociali su una questione di considerevole impatto sugli obblighi di servizio del personale (corso di formazione di 25 ore obbligatorio per i docenti non specializzati che insegnino in una classe in cui è presente un allievo con disabilità) è stato il primo dei rilievi che la CISL Scuola ha proposto in apertura del suo intervento. Pur apprezzando l’azione di formazione e riconoscendone l’importanza, la CISL Scuola ha sottolineato come il rapporto di lavoro sia regolato contrattualmente e come pertanto occorra affidare al negoziato la corretta collocazione delle 25 ore di formazione nell’ambito dell’orario di servizio, anche considerato che la legge di bilancio non riconosce la possibilità di esonero né di retribuzione per lo svolgimento di queste ore di servizio.
Ha inoltre richiamato il fatto che i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale docente, educativo ed ATA devono essere oggetto di relazioni sindacali a livello nazionale, secondo quanto previsto dall' art.22 comma 4 lettera a3) del CCNL 2018, in questa circostanza totalmente disatteso. Tutto ciò, nonostante nel precedente incontro di informativa del 4 giugno 2021 sul Decreto Ministeriale relativo alle attività formative l’Amministrazione avesse assunto l’impegno di convocare incontri con le organizzazioni sindacali prima di procedere alla redazione delle note operative, che la Direzione generale per il personale scolastico e la Direzione generale per lo studente avrebbero dovuto successivamente emanare al fine di individuare le modalità operative per la realizzazione delle attività di formazione. Anche questo impegno informale non ha avuto alcun seguito.
La richiesta presentata al Ministero è stata dunque anzitutto di riattivare le corrette relazioni sindacali previste su questa materia e di individuare soluzioni per ricondurre l’impegno di formazione entro gli obblighi di servizio.
Sono state esaminate alcune soluzioni, tra cui quella di considerare le 17 ore di attività frontale entro le ore funzionali all’insegnamento, analogamente a quanto avviene per la formazione obbligatoria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. È stato anche posto il tema di chi debba organizzare le attività di formazione, stante alcune difficoltà interpretative della nota ministeriale 27622/2021, e della necessità di introdurre una deroga rispetto ai tempi strettissimi di realizzazione. Infatti, è attualmente previsto che l’attività formativa si debba concludere addirittura entro il mese di novembre.
Infine, sono stati chiesti chiarimenti rispetto all’attività valutativa e di test preventivata al termine del corso di formazione. Su questo punto l’Amministrazione ha dichiarato che si tratta di una modalità di raccolta dati sull’efficacia del corso e che l’attività di rilevazione potrebbe anche essere anonima.
Su questo e sugli altri punti sollevati dalle Organizzazioni sindacali presenti al tavolo l’Amministrazione si è riservata un approfondimento e la convocazione a breve di un successivo incontro.
2021-09-15 07:00:00
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