È stato firmato in data 14 febbraio 2022 il nuovo contratto nazionale di lavoro per i dipendenti delle istituzioni scolastiche non statali aderenti all’ANINSEI. L’accordo, sottoscritto da CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, prevede aumenti di 85 euro mensili (riferiti al V livello) a decorrere dal mese di settembre 2021, conferma il diritto a 67 ore annue di permessi retribuiti per il supporto alla crescita professionale, garantisce la copertura totale dei cinque mesi di astensione obbligatoria per maternità, conferma la bilateralità su base contrattuale (EBINS), il cui costo economico ricade totalmente sui datori di lavoro mentre i benefici sono distribuiti tra i lavoratori e le aziende (bandi su genitorialità, sicurezza sul lavoro, formazione, sovvenzioni a fondo perduto per l’acquisto dei defibrillatori ecc.).
Non ha invece firmato il contratto la Flc CGIL, nonostante avesse condiviso l’impegno a concludere la trattativa entro il 31 dicembre, per obiezioni riguardanti la parte normativa evidenziate in una propria nota inviata all’ANINSEI, e solo per conoscenza alle altre sigle sindacali, dal cui contenuto emerge in realtà un approccio a dir poco approssimativo alle problematiche di cui il testo contrattuale si occupa, avanzando riserve mai portate in precedenza al tavolo contrattuale, il che conferisce alla nota un carattere evidentemente pretestuoso.
La Cisl Scuola, sulla base degli impegni economici unitari assunti e condivisi già nei mesi di luglio e settembre 2021, ha ritenuto non solo opportuno, ma assolutamente necessario sottoscrivere il nuovo CCNL ANINSEI, unitamente alla Uil Scuola Rua e allo SNALS. La conseguenza diretta di una mancata firma sarebbe stata infatti la decadenza dell’accordo economico in precedenza sottoscritto e dei benefici normativi e sindacali presenti nel CCNL.
La non firma avrebbe avuto pesanti ripercussioni anche sulle già fragili agibilità sindacali e sulla rappresentanza, temi e diritti sui quali tutte le organizzazioni sindacali sono impegnate con l’obiettivo di una loro estensione e di un miglioramento da conseguire anche ricorrendo alle risorse della bilateralità.
Rompere con ANINSEI avrebbe significato perdere tutto ciò: oltre a quanto già accennato in precedenza su permessi retribuiti e trattamenmto dell'astensione obbligatoria, sarebbe risultato compromesso il sistema delle Commissioni bilaterali regionali con i compiti contrattualmente definiti, il diritto di informazione preventiva e consuntiva su tutti gli atti che riguardano il personale dipendente, l’organizzazione del lavoro e il funzionamento dei servizi, più altri accordi nazionali, non ultimo quello sulla durata del contratto a tempo determinato e il mantenimento dei diritti acquisiti in caso di trasferimento di Istituto o di suo ramo d’azienda.
Ancora una volta la CISL Scuola si è assunta la responsabilità di concludere positivamente e nell’esclusivo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori una trattativa alla quale ha saputo dare, come di consueto, un fattivo contributo di merito.
2022-02-15 16:45:00
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