Il progetto “La buona scuola” è un’occasione straordinaria, perché non ci sono precedenti di un presidente del Consiglio che abbia reso centrale nei suoi interventi il tema dell’istruzione, e questo aiuta a far scorgere all’opinione pubblica il nesso che corre tra l’insegnamento e il futuro del Paese. Detto ciò, ritengo che occorra riflettere su una serie di modifiche sostanziali, perché la scuola della nostra Costituzione ha tre principi cardini:
1) è una comunità educante;
2) è un’opportunità per tutti dove la differenza la fa il merito e non il censo;
3) includendo non lascia indietro nessuno.
La scuola è una realtà complessa che ha retto a pessimi governi e a pessimi ministri dell’istruzione (l’ho potuto fare persino io); ha resistito grazie alla passione e alla dedizione che la stragrande maggioranza del corpo docente ci mette. È questa passione e volontà che ha salvato la scuola italiana, che la rende una “buona scuola” a prescindere, dando loro la titolarità di poter parlare e al governo e al Parlamento il dovere di ascoltare.